La mediazione culturale: un’importante risorsa
Questo inizio di secolo è un’epoca di grandi trasformazioni, le quali portano con se importanti cambiamenti e adattamenti che richiedono nuove maniere di maneggiare opportunità e risolvere conflitti.
Dentro questi grandi cambiamenti c’è la globalizzazione intesa come processo che trascende i gruppi, le classi e le nazioni e che ha inesorabilmente influito a vari livelli: economico, sociale e culturale
Sul piano economico il maggior impatto si è prodotto nella progressiva trasformazione delle economie nazionali in grandi comunità economiche, dove le regole del gioco sono fatte a livello internazionale e le decisioni, su determinati argomenti, articoli, prezzi, etc., molte volte non vengono prese dentro il territorio, ma sono sottomesse a politiche internazionali (Es. Petrolio).
Per quanto concerne l’area del centro e sud Europa, il rimescolo delle culture non solo è avvenuto tramite la diffusione del concetto di globalizzazione e di evoluzione delle economie ma anche per mano dei grandi flussi migratori, soprattutto provenienti dai paesi del Nord Africa e dal medio oriente. Questo ha dato vita all’esistenza di società che si caratterizzano per la diversità, la pluralità, l’intercambio culturale, e l’inevitabile formazione di gruppi minoritari in ogni sistema sociale, i quali periodicamente generano determinati conflitti per la loro partecipazione alla società.
L’abbattimento dei confini nazionali e il rimescolarsi delle culture ha portato all’apertura di nuovi mercati e al sorgere di strabilianti opportunità per imprese e privati. Però, insieme agli evidenti vantaggi, la globalizzazione, e il conseguente rimescolamento culturale, ha portato anche una serie di difficoltà frutto dell’esistenza di barriere culturali che possono risultare insormontabili senza il supporto di personale qualificato.
Dentro delle sfide del nuovo secolo c’è la possibilità di imparare a risolvere questi conflitti culturali in modo che una buona gestione ci conduca a risultati molto vantaggiosi. Una delle possibili soluzioni è la mediazione culturale.
La mediazione culturale si definisce come una delle alternative di risoluzione dei conflitti, mediante la quale un terzo neutrale (il mediatore), che non ha potere sopra le parti, le assiste in modo che, trovino punti di incontro nel conflitto e, in maniera cooperativa e indipendente, individuino una soluzione del conflitto che risulti ampiamente soddisfacente per entrambe le parti.
Quando richiedere l’intervento di un mediatore culturale madrelingua arabo
Quando si instaurano rapporti lavorativi e d’affari con interlocutori e aziende arabe e medio orientali, uno dei principali aspetti da curare, oltre a quello linguistico, è quello culturale. Il solo fatto di interfacciarsi con interlocutori con un background culturale così differente da quello italiano può dare adito a incomprensioni, che possono arrivare a sfociare in conflitti più o meno gravi.
Nella fasi più delicate della vita di un’impresa, come la chiusura di un contratto o la risoluzione di una controversia, è importante contare con l’assistenza di un mediatore culturale che, con la sua esperienza, sappia curare tutti gli aspetti delle differenze esistenti tra la cultura italiana e la cultura araba.
Perché rivolgersi a noi
Noi di traduzioniinarabo.com disponiamo di personale esperto in grado di assumere il ruolo specifico di mediatore culturale, un team di esperti caratterizzato da competenze quali:
Conoscenze specifiche – una perfetta comprensione della lingua araba e del contesto socio culturale nel quale si andrà ad operare. Non meno importante nell’ambito aziendale, una conoscenza di base del settore in cui operano le imprese coinvolte.
Empatia con le parti – una innata capacità di cogliere i dettagli della conversazione, che vanno al di là degli aspetti linguistici, come le espressioni e i gesti tipici di una specifica cultura, in modo da poter integrare la conversazione con note esplicative.
Neutralità – essere in grado di ascoltare le parti senza compromettersi protendendo a favore di una o dell’altra, dimostrando imparzialità e senza far trasparire nessuno stato d’animo particolare.
Attenzione – necessaria per cogliere ogni dettaglio che possa essere mal interpretato dagli interlocutori in modo da poter intervenire nella maniera adeguata e con le spiegazioni del caso.
Prontezza – soprattutto in caso di contrasti, l’azione di mediazione deve essere immediata in modo da evitare che la situazione possa degenerare.
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